Scrittore Giovanni Scanavacca
Mi chiamo Giovanni Scanavacca e sono nato un po’ di anni fa in una cittadina del Polesine, Lendinara, ricca di storia e di cultura. Qui mi sono diplomato ragioniere e perito commerciale, in un istituto da me scelto per la fama di estrema selettività. Da esso, ma più ancora dalla mia famiglia, ho imparato il pragmatismo del commercio, il rigore dei numeri, la soddisfazione che solo chi sa di essere nel giusto può avere.
Poi è cambiato tutto. A Padova, sempre a coronamento di un mio progetto iniziato alle scuole medie, mi sono laureato in medicina e chirurgia e poi mi sono specializzato in medicina interna.
E tutto è cambiato di nuovo: sono ritornato a Lendinara a esercitare come medico di famiglia, cercando di coniugare il rigore dell’antica scuola superiore con la scienza dell’università.
Scrivo dai tempi della guardia medica, delle notti insonni, dell’ansia per una diagnosi.
Scrivo da allora, ma forse da sempre.
Scrivo seguendo un pensiero che spesso mi chiedo da dove arrivi.
Scrivo perché rispetto la parola, quella data e le promesse che ne derivano.
Scrivo… perché? Mille sono le domande e mille possono essere le risposte.
Da qualche anno partecipo a concorsi letterari con racconti che mi ostino a volere “non horror”, “non splatter”, “non truci”.
Metto un messaggio nella bottiglia affinché bambini dai sei ai cento anni possano dire di non sentirsi offesi da ciò che hanno letto.
Mi meraviglio gioendo ogni volta che trovo degli estimatori.